L'impegno congiunto di Provincia e provveditorato ha evitato 'pesanti' disagi alle famiglie
Scuola, scongiurati i tagli .
Salve tutte le sezioni delle undici elementari a rischio

Eleonora Vermigli

VITERBO . Confermata per settembre l'apertura al completo delle undici scuole elementari che a marzo rischiavano la soppressione di alcune sezioni. La disposizione del ministro Letizia Moratti prevedeva infatti la chiusura di tutte quelle classi che non raggiungevano il numero di dieci alunni. Nella provincia di Viterbo le scuole con sezioni a rischio erano undici: istituto comprensivo di Canino, plesso di Cellere; l'istituto comprensivo di Montefiascone, plesso di Sipicciano; la direzione didattica di Capranica, plesso di Proceno; la direzione didattica di Soriano nel Cimino, plesso di Sant’Eutizio; la direzione didattica di Vetralla, plesso di Villa San Giovanni in Tuscia; la direzione didattica del secondo circolo di Viterbo, plesso di Tobia l’istituto comprensivo di Bagnoregio, plesso di Civitella d'Agliano; l’istituto comprensivo di Bagnoregio, plesso di Vetriolo; la direzione didattica del primo circolo, plesso di Monterazzano e la direzione didattica primo circolo di Civita Castellana. Anche per le scuole d'infanzia c'erano tre sezioni a rischio: si tratta del turno pomeridiano della scuola di Gradoli, di quello antimeridiano di Gallese scalo e antimeridiano di via Gramsci a Civita Castellana. Le scuole, in ordine di rischio, sono tutte salve. Se così non fosse stato si sarebbero creati; dei disagi notevoli per il trasporto dei bambini che provenivano dalle “scuole di montagna” distanti dal capoluogo. "Grazie ad una raccomandazione parlamentare, che prevedeva di tener conto di tutte le esigenze dei piccoli comuni, abbiamo potuto iniziare a lavorare”  commenta il direttore del Csa MauroArena. "Non solo il provvedimento del Parlamento é stato necessario alla riapertura delle scuole - prosegue- ma per rimediare alla situazione c'è stato un intervento combinato dell' amministrazione provinciale, dell'assessore Erino Pompe, del provveditorato e di tutti i sindaci interessati dei paesi delle scuole a rischio. Non abbiamo lasciato nulla di intentato e proprio per questo anche scuole come quella di Villa San Giovanni, a Vetralla, con solo 7 alunni invece di 10, riescono ugualmente ad aprire a settembre".