Lucia Filippini (santa)

 

Nata a Corneto il 13 gennaio 1672 da una famiglia nobile da parte della madre, agiata e onesta da parte del padre, è l’ultima di cinque figli; troppo presto orfana, va ad abitare nella casa degli zii materni. Una spiccata intelligenza e un cuore aperto alla preghiera la rendono capace, già verso l’età di dieci anni, di spiegare le verità della fede alle coetanee.

Quando il Barbarigo si reca a Corneto per la visita pastorale nei primi mesi del 1688, la trova catechista in parrocchia, ormai sedicenne; ne percepisce le capacità e la invita a recarsi come educanda a Montefiascone, presso il Monastero del Divino Amore.Vive intensamente quegli anni di formazione; anima contemplativa, forse pensa di rimanere per sempre nel convento, quando di nuovo la voce del Barbarigo la chiama e le chiede di dedicarsi alle scuole per le fanciulle del popolo.

Accorta e attenta, stimata “honestate, more animique dotibus re vera laudabilis”, Lucia dirige la scuola di Montefiascone, posta nella casa davanti all’ospizio dei Pellegrini sulla piazza di S. Margherita, che il Barbarigo ha ottenuto in enfiteusi perpetua per sei scudi annui. È coadiuvata da altre tre Maestre: Felicita Gervasi, Maddalena Santi e Alessandra Marsili. Non tralascia di visitare però le dieci case che sono aperte in diocesi e che da lei dipendono.

Nel 1706 però il Barbarigo muore e le scuole si trovano in una improvvisa situazione di povertà in quanto, nonostante il cardinale le abbia dichiarate eredi, a conti fatti si trovano a ricevere solo seicento scudi. Il vescovo successore prende a cuore l’istituzione, ma in seguito alcuni sacerdoti, dopo aver tentato di impossessarsi dei beni, accusano Lucia, che li ha intestati a se stessa proprio per difenderli. Calunnia diffamante per lei, che dalla giovinezza si dedica all’opera.

Accetta la sofferenza in unione a quelle del Crocifisso, ma combatte per difendere la scuole, mentre la malattia, un tumore al seno che la porterà alla morte a sessanta anni, comincia a martoriarla.

Intanto viene chiamata dal papa Clemente XI ad aprire a Roma scuole simili a quella della diocesi.

Negli ultimi mesi di vita si appella alla protezione della contessa Pallavicini, che risiede a Roma, e le confida per lettera tutto l’accoramento del suo animo e la tenerezza che prova per le Scuole:

Nel 1729 anche Lucia redige il proprio testamento, lasciando le Maestre di Montefiascone eredi di tutti i beni a lei spettanti e appartenenti ed esorta le sue figlie ad esercitare quest’opera pia a maggiore gloria di Dio al quale appunto – attesta - è stato diretto il fine di tutte le mie operazioni.

Il 25 marzo 1732 Lucia muore a Montefiascone all’età di sessanta anni, il giorno dell’Annunciazione e viene sepolta nella cattedrale.

Il 13 giungo 1926, Pio XI la dichiara Beata.

Il 22 giugno 1930, lo stesso Papa ne proclama ufficialmente la santità.